Nel mezzo del suo cammino il Tour de France tira il fiato in vista della scalata dei Pirenei e già che c'è tira pure le prime somme. Il blocco iniziale ha messo in copertina Julian Alaphilippe, destinato a scomparire pian piano ma ad ora unico in grado esaltare i tifosi di casa. Il francese si è preso la gialla il giorno in cui la Grand Boucle ha messo ruota in patria. Sei tappe al comando, equamente intervallate – tra Planche des Belles Filles e Saint Etienne – dalle due giornate da capofila di Giulio Ciccone. La frazione pre-riposo ha tolto l'abruzzese dai piani alti, ma il suo Tour resta comunque un successo. L'Italia ha rivisto un suo esponente in testa a due anni da Fabio Aru, che fino a Nancy era anche l'ultimo tricolore ad essersi preso una tappa francese. Questa seconda astinenza è stata cancellata da Elia Viviani, che ieri si è visto negare la doppietta da Van Aert.
Una volata avvincente degno finale di una tappa solo in teoria di passaggio, rivelatasi invece cruciale – e per qualcuno forse già decisiva – anche in ottica gialla. Le forti folate di vento hanno spezzato il plotone degli uomini di classifica e chi non ha saputo gestire la situazione si trova lontano dalla vetta. Pinot, Fuglsang, Bardet, Porte, Uran: tutti presi di sorpresa e tutti a oltre 2' 30” da Alaphilippe. Un problema che non riguarda la Ineos, non a caso erede del sempre preciso Team Sky. Ringraziano il campione in carica Thomas – apparso tra i più in forma dei big – e Bernal, rispettivamente a 1'12” e 1' 16” dalla gialla e dunque, al momento, favoriti principali. Segue Kruijswijk – 1' 27” di ritardo – mentre entro i 2' ci sono anche Buchmann, Mas, Adam Yates e Quintana.
Niente da fare per Landa – frenato ieri da caduta e problemi tecnici – e soprattutto Nibali, ridotto subito a comprimario e lontano 14'. Lo Squalo sarà solo comparsa nelle grandi manovre, presumibilmente al via dopo la Albi-Tolosa di domani, destinata ai velocisti. Poi un assaggio di montagna con la Tolosa- Bagnéres de Bigorre, la crono di Pau e finalmente il primo esame vero, coi 19 km in salita che portano al traguardo del Col du Tourmalet, a quota 2115 metri. Quindi altro arrivo in verticale a Foix Prat d'Albis e infine, lunedì, l'ultimo riposo, dopo il quale si andrà dritti con le 6 tappe finali.