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Inter-Milan: 2-0, il derby ai nerazzurri

25 gen 2010
Inter-Milan: 2-0, il derby ai nerazzurri
L’Inter ferma la rincorsa del Milan e si ripropone come la più autorevole candidata alla conquista dello scudetto. Lo fa nell’occasione più prestigiosa, il derby. Vinto meritatamente senza se e senza ma. I nerazzurri hanno colpito il Milan nel suo tallone d’Achille: il ritmo. E per l’occasione condito da una ferocia agonistica che ha messo ko definitivamente l’avversario. L’inizio interista è stato eccellente. Prima Snejder impegna Dida in un intervento spettacolare. Preludio al gol che arriva poco dopo. Lancio tranciante di Pandev per Milito. Abate va in confusione. Il capocannoniere del campionato non ha pietà e con un diagonale buca Dida. Esplode San Siro. Il copione sembra quello dell’andata ma una ingenuità di Snejder, il migliore fino a quel momento, mette l’Inter in difficoltà. L’olandese applaude ironicamente l’arbitro. Rocchi perde la pazienza e come da regolamento lo espelle. In superiorità numerica il Milan ci prova e reclama un penalty per un fallo di mano di Maicon su tentativo di Ronaldhino. Per il direttore di gara si può proseguire. La ripresa si apre con il tambureggiare del Milan. Julio Cesar è superbo su colpo di testa di Seedorf. Quando tutti si attendono il pari rossonero, arriva il fulmine nerazzurro. Fallo su Maicon. Pandev, in odor di sostituzione, lascia di stucco barriera e portiere milanisti con un colpo di stecca delizioso. 2-0 e per il Milan si fa durissima. Ma il derby è il derby e riserva sempre sorprese ed emozioni fino al termine. Minuto 91. Il neo entrato Huntelaar spara a 5 metri da Julio Cesar. Lucio ci mette faccia, mani e corpo. Il signor Rocchi vede la volontarietà. Rosso per il brasiliano, rigore per il Milan. Dinho va sul dischetto ma Julio Cesar intuisce e vola a deviare. Adesso è veramente finita. Un errore difensivo rossonero potrebbe addirittura dare il 3-0 all’Inter ma Dida dice no a Maicon. Morale della favola: l’Inter sempre più vicina allo scudetto. Milan con qualche illusione in meno.

Piero Arcide

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