Più sette sulla seconda sono molto di più di una fuga. Perché l’Inter vince anche quando non domina, rigore di Milito non c’è trippa per gatti. Magari c’è tempo per qualche resurrezione non troppo attesa, cercare alla voce Milan. Così va a finire che il vituperato Leonardo ci capisce più di tanti altri e se ci si mette pure Huntelaar che esce dal letargo e ne fa due vien da pensare che il Milan abbia ancora qualcosa da dire. Più della Juve, ancora ubriaca dalla serata di Bordeaux e stropicciata anche in campionato da un sostanzioso Cagliari. Il pari del Tardini tra Parma e Napoli in realtà ne frena due ed esalta il Bari che irrompe in zona Europa League dopo la rimonta contro il semispacciato Siena. Il resto briciole, fatta salva forse la Roma, che prosegue la lenta opera di risalita e recupero infortunati. Male il Palermo, peggio con Rossi che con Zenga. Male la Lazio che ormai deve ragionare in ottica salvezza. E male l’ultimo quartetto. Livorno, Atalanta, Catania e Siena. Nemmeno un punto per la lentissima coda. Nemmeno un punto e lo spettro della B che diventa sempre più appuntamento. Se ne riparla a maggio.
Roberto Chiesa
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