Il judo torna pienamente soddisfatto dai Giochi
La spalla di Karim Gharbi uscita dalla sede venti giorni prima dei Biochi, che dovrà comunque essere operata a luglio; Paolo Persoglia ammalato nello stesso tempo con l’impossibilità di allenarsi nel momento più importante; Giacomo Gennari con la rottura della cartilagine nasale; Jessica Zannoni in corsa contro il tempo e contro il peso per poter entrare nella categoria presente in Islanda, -78kg, con ben 27 kg abbandonati.
I ragazzi sono stati fantastici, dimostrando coraggio e attaccamento alla bandiera forse non comuni ai nostri giorni e che si rivelerà il motivo dominante di tutti i componenti la spedizione sammarinese.
Hic sunt leones. Veri e propri leoni che hanno reso possibile, ancora una volta, un risultato fantastico.
Le foto vi diranno molto. Racconteranno la loro grinta e coraggio, la resistenza alla sofferenza, la perfetta intesa con il loro grande mentore, il commissario tecnico Luca Cainero, il tecnico che ha vinto tanti allori con la nazionale sammarinese. Cainero ha saputo dare convinzione ai ragazzi, attraverso l’insegnamento della sua tecnica sopraffina e la trasmissione dei suoi valori caratteriali, quali l’umiltà, il sacrificio e la perseveranza.
Fortunata la Federazione quando nel 2009, grazie ad una soffiata dell’atleta nazionale italiano Raffaele Lisi, ebbe la possibilità a poterlo annoverare nei propri quadri tecnici dirigenziali.
“Il judo torna a casa ancora una volta alta -ha commentato l'ufficiale di squadra Fabien Gennari subito dopo le gare-, con due argenti e un bronzo, a pari merito con l'atletica lo sport più medagliato di questi Giochi. Oltre a questo la soddisfazione di vedere Jessica Zannoni portabandiera alla cerimonia di chiusura. Ci vediamo a San Marino 2017 con in testa la magnifica presunzione di fare meglio perché siamo convinti di poterlo fare. Un ringraziamento a tutti i ragazzi che sono venuti ad incoraggiarci durante la gara e a chi non è potuto venire ma ci è stato vicino, grazie alla dirigenza che non ha contestato la nostra decisione di non fare la gara a squadra, grazie alla commissione tecnica che si ha sempre appoggiato ed in particolare ad Andrea Benvenuti che ci è stato sempre vicino durante tutta questa settimana, grazie a tutto lo staff medico che è stato presente ed attento a tutte le nostre richieste, e ce ne sono state tante. Grazie alla Federazione e a chi lavora con essa, grazie a Luca grandissimo tecnico ma il grazie più grande va a Jessica, Karim, Paolo e Giacomo che con le loro fatiche mi hanno regalato tantissime soddisfazioni”.
In conclusione, in merito alla nostra spedizione viene da chiedersi cosa sarebbe successo al nostro medagliere, senza tutti questi gravi problemi e la risposta è : San Marino 2017.