Juventus a valanga

Soppesando lo zero a zero c’è un po’ più di Catania rispetto ad un minimo sindacale di Napoli. I ragazzi di Mazzarri non sono nella loro miglior giornata e si difendono con ordine stentando nelle ripartenze. I padroni di casa hanno pure il match point scaricato ignobilmente da Morimoto sul corpo di De Sanctis.
La giostra del gol apre un paio di ore dopo all’Azzurri di Italia di Bergamo. L’accede la Juventus che non da l’impressione di essere guarita, ma di potersi e potere divertire si. Sul finire di primo tempo il fortino dell’applaudito ex Antonio Conte salta grazie a Camoranesi. Che ci mette un altro minuto a trovarne un altro e a portare al riposo i suoi avanti di gol. Di questi tempi, con Ferrara ancora alla ricerca degli equilibri difensivi, il doppio vantaggio aiuta ma non garantisce. Valdes sfugge al mascherato Caceres e beffa un Buffon che quasi non pare Buffon. Ma il brivido dura un attimo, tempo che Felipe Melo segni ancora e ristabilisca distanze e gerarchie. Nuova punzecchiata atalantina con il primo centro stagiona di Ceravolo, ma quando si stende la Juventus fa davvero paura. Una botta all’incrocio di Diego accende i bianconeri e il reparto violini. Manca l’ultima firma di prestigio e infatti arriva. Trezeguet. A Bergamo, Atalanta-Juventus 2-5.

Roberto Chiesa

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