L'Italia riscrive Roma '60
Da Tokyo un pieno di medaglie: l'Italia dello sport s'è desta e di record in record ha superato Roma 1960 che era stata prima di quella giapponese l'Olimpiade più medagliata di sempre. Ma da Tokyo la delegazione azzurra ritorna con 40 metalli provenienti da 19 discipline con l'atletica a fare da regina non solo per antonomasia, ma anche per contribuzione. Cinque ori su cinque podi. Tutti bellissimi, da Tamberi e Jacobs, l'Italia che corre e che vola merita la copertina. Bellissimo l'abbraccio e bellissimo il miracolo di squadra, quello che ha portato un altro oro alla 4x100 con Patta, Jacobs, Desalu e Tortu. Proprio Tortu delusione nell'individuale, frazionista decisivo della staffetta. L'Italia corre e marcia, Massimo Stano e Antonella Palmisano, rispettivamente oro e oro nella 20km di marcia. Sorprese e certezze.
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Il Canottaggio non tradisce e seppur lontano dal dominio risalente all'epopea degli Abbagnale arrivano 3 podi con tanto di oro nel doppio pesi leggeri donne con Cesarini e Rodini. La nuova Italia potenza tra le superpotenze prende anche dal ciclismo. Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna vincono la gara a squadre di inseguimento. Anche dal tatami arrivano notizie preziose, nella categoria -75kg vince Luigi Busà. Tatami di lusso anche quando a calpestarlo sono gli atleti di Taekwondo, Vito Dell'Aquila, -58kg, mette tutti in fila e vince. E dopo anni di magra e mare mosso, oro anche nella vela, Nacra 17 misto Ruggeto Tita e Caterina Banti. Dobbiamo tornare ai tempi della Sensini, ma Tokyo ha cambiato tutto. Dieci ori, dieci argenti e venti bronzi, decimo posto in un medagliere vinto da Stati Uniti sulla Cina. Che sono quasi continenti. Mentre l'Italia festeggia il riscatto del suo sport.
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