Cancellata nel 2020, versione autunnale lo scorso anno, la Parigi - Roubaix torna a disputarsi in primavera ed a rappresentare il culmine della stagione del pavé. 257 chilometri per la regina delle classiche del nord, corsa che da sola, può valere un intera carriera. La gara si anima subito con diversi attacchi fin dall’inizio. A circa 120 km dall’arrivo, esce dal gruppo un quintetto, di cui fanno parte l’italiano Ballerini e il vincitore della Milano-Sanremo, Mohoric. Per diversi chilometri, questi corridori mantengono circa due minuti di vantaggio sul gruppo. Non è fortunato Ballerini che fora nella Foresta di Arenberg e perde contatto.
Il momento chiave arriva a 30 km dal traguardo. Lampaert e Mohoric allungano e su di loro rientra l'olandese Van Baarle. Nel settore numero cinque di pavé, proprio Van Baarle attacca con decisione e comincia la sua cavalcata solitaria. Dietro, tutti perdono terreno, compreso Mohoric e Lampaert, con il belga che cade per colpa di uno spettatore. Van Baarle, secondo al Giro delle Fiandre due settimane fa e alla sua prima vittoria in una classica monumento. Dopo un minuto e 47 secondi, Van Aert vince lo sprint per la seconda posizione davanti allo svizzero Küng. Solo nono Mathieu Van der Poel, mentre il miglior italiano è Andrea Pasqualon, diciannovesimo. Mercoledì si replica, con la Freccia Vallone.