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La lotta alle Olimpiadi

La lotta alle Olimpiadi.

Nella storia antica dell'umanità la lotta è sempre esistita sotto varie forme in diversi Paesi, quella moderna comprende discipline dove è vietato sferrare colpi. Si possono usare solo prese e lanci e si vince per schienamento o ai punti. Discipline come pugilato, MMA, Kickboxing, ecc. non sono quindi incluse nelle discipline di lotta. Alle Olimpiadi la lotta è composta da due discipline: lotta greco romana e lotta libera. La prima è nata due secoli fa, la seconda è nata alle olimpiadi del 1904 ed è il catch wrestling privato delle sottomissioni. Tra lotta greco romana e lotta libera l'unica differenza è che nella seconda sono ammesse azioni sulle gambe dell'avversario. Nella seconda metà del 1800 e nei primi anni del 1900 la lotta nel mondo era diffusa in tre stili principali: catch wrestling, lotta greco romana e pehlwani wrestling. Quest'ultima disciplina era la versione indiana della lotta.

Non era raro nei secoli scorsi vedere dei lottatori passare da uno stile all'altro nel tentativo di affermare la propria supremazia nella lotta in tutto il mondo. Nel 1904 alle olimpiadi hanno deciso di includere oltre alla già presente greco romana, anche la lotta libera, dove però a differenza del catch non sono ammesse le sottomissioni, probabilmente per rendere meno letali i combattimenti nel perfetto spirito olimpico. Anche il sambo è considerato lotta, ma non è presente alle olimpiadi in quanto praticato poco nel mondo. Alle ultime olimpiadi di Tokyo il sammarinese Miles Amine nella categoria 86 kg. ha conquistato la medaglia di bronzo. Miles pratica anche la lotta libera, ma è più specializzato in quella greco romana.

Andrea Renzi

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