“Capirete tutto il 2 febbraio quando renderò noti i nomi degli imprenditori sammarinesi interessati all’acquisto del pacchetto di maggioranza della Società Sportiva Lazio”. L’avvocato Maurizio Riccardi che cura gli interessi di questo fantomatico gruppo in procinto di acquistare la Lazio aveva giustificato così l’ultimo rinvio di un tormentone lungo e poco chiaro. Al momento tutto tace tranne la magistratura che ha acquisito gli atti relativi agli accertamenti effettuati dalla Consob sull’andamento delle azioni del club biancoazzurro. La Commissione Nazionale di Controllo sulle Società quotate in Borsa, lo ricordiamo, si attivò lo scorso 22 gennaio quando una collaboratrice dello studio Riccardi intervenne in diretta su una Tv privata romana annunciando l’imminente conclusione della trattativa e il passaggio delle azioni da Capitalia al gruppo Sammarinese. La notizia provocò un rialzo anomalo delle quotazioni e il titolo fu sospeso per eccesso di rialzo. La Consob ipotizza l’aggiotaggio. L’amministratore delegato del club biancoceleste, Giuseppe Matteo Masoni, ha escluso tra l’altro una relazione tra l’ingresso del gruppo sammarinese e l’uscita di scena di Capitalia che - ha dichiarato al sito ufficiale della Lazio- detiene il 5 per cento del pacchetto azionario, mentre l’80 per cento è in mano a piccoli soci. Se questi imprenditori –ha concluso Masoni- hanno già in mano il 30 per cento delle azioni devono comunicarlo alla Consob, convocare l’Assemblea e nominare il Consiglio di Amministrazione. Per salire al comando non devono fare altri passi. Certo che se le cose stanno così avanti dovremo almeno conoscere l’identità dei nuovi proprietari”.
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