Se allenamento doveva essere, allenamento è stato. Il San Marino saluta la Coppa, cede come da pronostico al Cesena e da oggi può pensare a ciò che conta davvero: il campionato. Castori e Morgia infatti sono già proiettati verso le sfide di domenica e davanti ai 300 irriducibili del Manuzzi presentano molti ragazzini e qualche riserva. Il 2-0 dell’andata chiudeva già in partenza il discorso qualificazione. Che il San Marino però ha provato a riaprire al 21’. Esposito trova il varco giusto su punizione, ma il calcio era a due. Gol non valido e fine dei discorsi, anche perché qualche minuto dopo (27) Pestrin taglia il campo per Ceccarelli, la conclusione dell’esterno destro prende l’angolo e porta i suoi in vantaggio. Due volte Cesena dopo il gol, ma prima Pestrin (30), poi Bernacci (32) non trovano i pali di Montanari. San Marino risponde presente: Esposito innesca il piede di Bolla (38) buona solo l’idea. E prima dell’intervallo primi applausi per Vecchini, bravo a chiuder l’angolo a Bracaletti. Dopo il tè ci sta bene il gol. Montanari è bravo su De Feudis, Bernacci si suicida al momento del tap in. Anche Luison prenota il tabellino e se lo costruisce. Si invola a sinistra e viene tamponato da Ferrini. Dal dischetto, però, il francese calcia indeciso su quella vecchia volpe di Vecchini.
Rammarico e qualche moccolo, amplificato dal raddoppio bianconero. Bernacci vede Meloni, l’ex romanista fa mezzo campo e chiude i conti. Prima della doccia, Piccoli potrebbe infierire ma timbra la traversa. Bracaletti potrebbe mitigare, ma non è giornata.
Rammarico e qualche moccolo, amplificato dal raddoppio bianconero. Bernacci vede Meloni, l’ex romanista fa mezzo campo e chiude i conti. Prima della doccia, Piccoli potrebbe infierire ma timbra la traversa. Bracaletti potrebbe mitigare, ma non è giornata.
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