Contava solo vincere e Milano ha compiuto la sua missione. Anche se non sempre lucida e non sempre fluida nella manovra, la squadra di Repesa ha trovato nel quarto periodo un'aggressività e intensità difensiva sulla quale Venezia è andata a sbattere senza ritorno. Vince l'Olimpia e lo fa con la stella di Gentile assolutamente spenta e fischiata, con Sanders che ha una caviglia gonfia come un melone, e invece Bruno Cerella che fa un po' la partita della vita o comunque fa il fenomeno. Cancella Pargo dal campo, stopponi in serie e anche quattro petardi in una serata da dvd da regalare col tempo ai nipoti. Venezia ci ha provato, è stata in partita per tre quarti nonostante una percentuale (40 su azione) davvero difficile da supportare. E questa volta Pargo non ha risolto i problemi dei compagni, ingabbiato da un Cerella da Nba e intristito in un 2/11 da 5 in pagella. Assist e falli subito non sono mancati, ma a lui i compagni chiedono soprattutto punti pesanti. Che non sono arrivati. L'occasione per il sorpasso i veneti l'hanno buttata nel terzo quando Milano ha avuto un piccolo passaggio a vuoto vanificato da un paio di possessi buttati. Nel quarto poi, bene l'Olimpia non nel concedere tiri facili e cacciare la Reyer a distanza di sicurezza. Domani si torna al Taliercio sul 3-2 per l'Armani. E Venezia ha in testa l'idea di provare ad agganciare una a quel punto impronosticabile gara 7.
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