Mondiali di sci, Super G: Guay il più vecchio iridato di sempre

Dodici giorni di rara intensità hanno portato il canadese Erik Guay dallo spavento per una rovinosa caduta a Garmisch al titolo iridato in Super G, conquistato quest'oggi a St. Moritz. Si presentava al cancelletto come outsider e da inatteso protagonista è andato a prendersi il suo secondo alloro mondiale: già campione del mondo a Garmish nel 2011 – ma in discesa libera – il nordamericano ha oggi replicato, andando a prendersi la medaglia d'oro in Super G, al termine di una gara strepitosa, nella quale ha saputo mettere in fila i norvegesi Kjetil Jansrud ed Aleksander Kilde, autori di una prova strepitosa ed unici – sin lì – ad aver abbattuto il muro dell'1'26''. Sono più d'una le foglie d'acero a sventolare sul podio iridato del Super G maschile, perché col pettorale n. 26 – vera sorpresa odierna – Manuel Osborne-Paradis è andato a scalzare proprio Kilde dall'ultimo gradino del podio, agguantando una medaglia di bronzo per la miseria di 3 centesimi di secondo.

Impeccabile la condotta di gara di Erik Guay, che si è costruito il decisivo vantaggio nella parte alta – quella più aderente alle sue caratteristiche tecniche – gestendo finanche dilapidando il vantaggio di tre decimi abbondanti guadagnati nelle prime due frazioni cronometrate. Pulito e spettacolare negli ultimi due salti precedenti il traguardo, il canadese è andato a chiudere in 1'25''28, di 45 centesimi di secondo più rapido rispetto a Jansrud, che deve così accontentarsi della piazza d'onore.

Deludenti gli azzurri: Diminik Paris – nono - il migliore (1'26''40), Fill undicesimo. Attorno alla ventesima posizione Casse e Buzzi.

Nel video l'intervista ad Erik Guay, campione del mondo nel Super G maschile.

LP

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