Un punto di sutura ad una classifica pericolosa, ma anche un punto di partenza per ripartire alla caccia di una vittoria che manca da un po’. L’1-1 del Brianteo ha tante facce. Quella allegra di Federico Piovaccari, ragazzone prospettico con il gol nel sangue, quella seria di un Buglio sempre molto esigente e quella con l’aureola attorno di Roberto Colombo. Da quelle manone, miracoli in serie come conigli dal cilindro magico. Santo subito o no, Colombo para addirittura due rigori, sul secondo dei quali Campi trova il decisivo tap in. Mancavano 10 minuti al termine e forse il San Marino avrebbe potuto fare il pieno. I biancoazzurri ancora con in zona minata, limiti strutturali evidenti sui quali intervenire a gennaio. Monza non poteva guarire tutti i mali. Doveva semplicemente dire se il gruppo, punto a parte, avesse un anima. E sotto questo profilo Buglio ha avuto le conferme che cercava.
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