Asfalto fradicio anche per la Motogp, sul circuito di Jerez, in quella che una volta era l’assolata Andalusia. Scatta prudente dalla griglia Valentino Rossi, ma bastano pochi giri per capire che non è solo una partenza lenta: la Yamaha sul bagnato è ancora tutta da studiare, le sospensioni impazzite costringono il dottor Rossi a remare nelle retrovie. Parte benissimo Melandri, 11° sulla griglia, dopo un giro si arrampica già al 6° posto, tallonando le altre Yamaha di Checa e Rossi. Pochi giri e il pilota ravennate conquista la terza piazza. Posizione che da l’impressione di poter conservare con una certa tranquillità fino alla bandiera a scacchi, ma al 19° giro spreca tutto con una scampagnata sulla ghiaia. Là davanti vanno in fuga le Honda di Biaggi e Gibernau, che scavano un abisso sugli inseguitori. Il pilota spagnolo si conferma mago della pioggia, controllando gli attacchi del centauro romano. Alla 16a tornata Biaggi mette il muso davanti, ma dopo solo un giro Gibernau si riprende la testa per non lasciarla più fino alla fine. Il piovasco della partenza diventa un diluvio, il catalano taglia il traguardo e non sta più nella tuta per la gioia. Biaggi tira il freno e si accontenta della seconda piazza. Barros con la moto ufficiale, si arrampica fino alla terza piazza, completando il dominio Honda. Il quarto posto finale per Valentino è, tutto considerato, oro che luccica. Finiscono nelle retrovie l’altra Honda ufficiale di Hayden e la Yamaha di Checa. Desmosedici ancora più ingovernabile per Capirossi, che dopo un fuoripista, chiude mestamente al 12° posto.
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