Motomondiale di Cina: delusione per De Angelis
Non finiscono qui i battesimi sul fiume Chang Jiang. Shangai consacra, se ce n’era bisogno, il piccolo grande Dani Pedrosa. La sua prima in motogp arriva già qui con una dimostrazione di forza impressionante sull’altro ragazzino terribile, quel Nicky Haiden che studia già da un po’ nel circo dei grandi. E’ proprio la Cina, suo malgrado, a salutare il trionfo giapponese della Honda ufficiale. Dietro la doppietta Pedrosa-Hayden arriva un ottimo Colin Edwards che all’inizio aveva provato la fuga con l’altro yankee Hopkins su rinata Suzuki. Edwards ha ottenuto più del massimo con quella M1 che continua invece ad essere scorbutica per Valentino. Tra chattering e gomme che si sbriciolano troppo presto, il tavulliano raccoglie 0 a Shangai, un bel guaio che complica il campionato. Problemi anche per Capirossi e la Ducati nel giorno in cui gli italiani, per una volta, rimangono lontani dalla ribalta: ottavo Loris, Macho subito davanti a lui ma lontano dai fasti turchi.
Dopo due battesimi la confermazione di un veterano nella 125. Mika Kallio torna quello dell’anno scorso in una gara tiratissima come deve essere nell’ottavo di litro. Sono in 6 ad avere le cartucce per centrare la vittoria: oltre al finlandese l’altra KTM di Simon, le due Aprilia Martinez di Pasini e Bautista, l’Honda di Talmacsi e la bentornata Derbi di Pesek. Alla testa si affacciano un po’ tutti, nell’ultimo giro sembra proprio il ceco il più vicino alla vittoria; alla staccata che gli consegna il primato aggiunge però quella impiccata che lo manda lungo. Ad approfittarne Mika Kallio che precede di un soffio l’ottimo Pasini e torna a bussare al campionato: in cima c’è sempre Bautista, oggi terzo e distratto. Il pilota spagnolo si accorge di essere all’ultimo giro solo a pochi metri dalla bandiera.