Motomondiale: doppietta Ducati. Terzo Valentino Rossi
Ora la lo si può dire: il 2007 è l’anno della Ducati. Perché vince, perché sorprende, perché non ha rivali. Ne lei, la moto, ne loro, i suoi piloti. Non era difficile prevedere uno Stoner vincente in Australia, casa sua, ma era senza dubbio imprevedibile un Capirossi secondo. Ok, la vittoria di Motegi era bene augurante ai fini di una separazione tutta rosa e fiori dopo 5 anni di felice convivenza ma in questo secondo posto c’è qualche cosa di più. C’è il “no” secco a chiunque lo desse per bollito e un “Suzuki ci sono” che più chiaro non si può. Di doppiette Ducati in MotoGp non se ne contano tante. Per la verità sono due: quella di Valencia nel 2006 e quella di Philip Island che però ha tutto un altro peso perché la doppietta australiana vale un mondiale Costruttori. Un titolo che torna in Italia, un titolo che mancava dal 1973, quando la regina fu la MV Agusta. Capitolo Valentino Rossi: terzo e con una Yamaha in stile Abarth che però di Abarth aveva solo gli adesivi, non certo qualche cavallo in più. Perché sul rettilineo continuava a prenderle e nonostante tutta la buona volontà, c’è stato poco da fare. I testa risono ancora due Bridgestone e se si parla tanto di monogomma un motivo ci sarà pure. Rossi è terzo e pensa già al prossimo anno, sperando che possa essere migliore. Di certo a battere i pugni sul tavolo Yamaha ci saranno due piloti belli tosti. Valentino, che di motivazioni ne ha per chiedere di più, e un tipino come Jorge Lorenzo, veloce ma anche esigente. Soprattutto dopo un campionato 250 da leader. Perché questo è stato in Australia:imprendibile. Ha detto a tutti ci vediamo all’arrivo e così è stato mettendo fra se e il secondo pilota, Alvaro Bautista, addirittura 20 secondi. Ha pure ironizzato sul distacco fra sé e gli altri arrivando al parco chiuso con una bicicletta. Come dire: “ vi posso fregare anche con questa”. Altra gara per tutti gli altri, De Angelis compreso che solo per qualche giro ha mantenuto il contatto con i primi per poi farsi passare nel finale da Aoyama e Simoncelli. Sul traguardo è arrivato solo nono. Del resto il mondiale ormai se n’è andato, secondo o terzo non fa differenza, lo fa invece quella honda che lo aspetta in moto Gp. Pensando a lei, forse, preferisce non rischiare. Ora Lorenzo è a più 45 da dovizioso con 50 punti in palio da qui alla fine. Robetta: l’Ispanico può preparare la sua ultima esibizione. In 125 ritrova la vittoria Lukas Pesek mentre Mattia Pasini, partito dalla pole, trova solo un settimo piazzamento, causa moto poco performante.
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