Motomondiale Giappone: secondo De Angelis
Torna invece ufficialmente in cantina lo champagne che Nicky Hayden aveva messo in fresco a metà stagione. Motegi non ha chiuso nessun discorso, anzi ha confermato che l’affare motogp è più che mai incerto. Solo quinto l’americano, in Giappone la festa è tutta italiana. Primo Capirossi, secondo Valentino, terzo Melandri. Tutti con un buon motivo per ridersela alla grande. Loris è al terzo centro stagionale con la Ducati, Macho gratta l’unico podio Honda nel giorno più nero. Il dottore ancora una volta è al di là di ogni aggettivo. Troppo forte il ritmo della Capirossa, a metà gara Valentino capisce che il primo avversario da tenere d’occhio è Melandri, l’unico ad impensierirlo per quei venti punti che valgono oro, perché Hayden è ancora una volta disperso nelle retrovie. La staccata al limite del quindicesimo giro vale la seconda piazza sotto la bandiera, il Dottore adesso è lì aggrappato con tutte e due le mani al mondiale. A due gare dalla fine, con soli dodici punti di distacco da questo Hayden, Vale può far suonare, ancora una volta, le campane di Tavullia.
La ottavo di litro già assegnata a padron Bautista regala comunque spettacolo. C’è spazio per la festa KTM nel giorno della prima storica doppietta 125-250. Vince in volata Mika Kallio, straordinario all’ultimo giro il sorpasso in staccata su un più che appagato Bautista. Il trionfo delle arancioni viene completato dalla bella sorpresa di Julian Simon, solo quarto invece Mattia Pasini, penalizzato da una partenza al rallentatore. Un altro bel pezzo di storia lo regala il giapponese Koyama, che porta la sua Malaguti fino al settimo posto. Dietro di lui la favola del quindicenne Bradley Smith, ottavo e oggi il migliore nella Caporetto Honda.