Motomondiale Le Mans: quinto De Angelis
Nella MotoGp è il secondo centro di Macho, che vince da duro scegliendo di partire con le dure, dopo che qualche goccia aveva fatto dichiarare corsa bagnata. E’ Valentino a consegnargli lo scettro del padrone, quando la sua M1 si ammutolisce, all’improvviso, e lo butta ai margini del mondiale. Un vero peccato, fino al ventunesimo giro si è rivisto il Rossi senza aggettivi e senza rivali che sembrava imbattibile. Dopo lo stop del marziano tavulliano, Melandri si infila nel pertugio lasciato da Pedrosa e va fino alla bandiera da dominatore. Dietro di lui rimangono il giovane spagnolo con gomme sbriciolate e la vecchia CapiRossa che oggi vuol tornare a ruggire. Un sorpasso da Loris all’ultimo giro completa il trionfo dei piloti italiani. Bentornati; dopo la magra cinese. Dopo Pedrosa, è ancora monopolio Honda con Stoner e Hayden, che grazie al quinto posto mantiene la vetta del monte iridato.
Nella 125 le maggiori difficoltà per azzeccare i pneumatici giusti. A metà mattina con pista un po’ asciutta e un po’ umida sono molti a scegliere le intermedie. Che sarà gara difficile da concludere senza assaggiare l’asfalto lo si capisce sin dalle prime ammucchiate che buttano fuori alcuni piloti di retrovia. Davanti cade invece Pasini e questa è quasi la fine del suo mondiale. Mentre vanno giù anche Pesek e Di Meglio sembra che l’affare vittoria possa essere discusso tra 4 piloti. Lai, Kallio, Luthi e Bautista. Ad avvantaggiarsi sono proprio lo svizzero, rinvigorito, e il leader del mondiale che però sente la moto tossire all’ultimo giro. Ancora via libera per l’Honda e per Thomas Luthi, tornato alla vittoria dopo i fasti dello scorso anno; secondo Kallio, che precede l’ennesima giapponese di Lai. Bautista, quarto nonostante tutto, conserva la leadership della classe.