“Avevo 2 sogni nella mia vita di sportivo: arrivare un giorno in formula 1 o vincere la 24 ore di Le Mans, la corsa sulle 4 ruote più famosa del mondo. Sono arrivato ad un passo dalla realizzazione di quest’ultimo, ma per cause che non dipendono da me quell’ultimo passo probabilmente non lo potrò e non lo vorrò fare mai più”. C’è amarezza e rassegnazione nelle parole di Enrico Muscioni. E’ a Venezia dove si sta laureando in architettura. E’ destinato ad andare fortissimo anche in questa professione, Enrico. All’Europan, un concorso internazionale in Austria, hanno scelto un suo progetto preferendolo ad altri tremila provenienti da tutta Europa. Muscioni ha fatto tutto bene nella carriera di pilota: ha gareggiato e vinto nei kart, quando un suo compagno di scuderia si chiamava Fernando Alonso, e i suoi avversari Button, Raikonen e Pantano. Poi la formula campus e le ruote coperte, dove Enrico ha bruciato le tappe. Il trionfo alla 1000 km di Le Mans, gara di qualificazione alla 24 ore, gli ha dato popolarità in tutto il mondo; giornali, televisioni e web hanno parlato di lui. Il suo grande rammarico è quello, purtroppo, di non essere stato profeta in patria. Nonostante i risultati ottenuti non è mai stata neanche presa in considerazione la candidatura di Enrico per l’inserimento tra gli atleti di interesse nazionale. Mi è anche dispiaciuto molto – aggiunge Muscioni – non figurare tra i dieci nominati del concorso San Marino Sport Award. Un evento di grande risonanza che mi avrebbe dato un’importante visibilità. E’ ufficiale che non potrò correre la 24 ore di Le Mans, dopo che sulla pista mi sono conquistato la possibilità di disputarla, battendo tutti i migliori della categoria. Il motivo? Servono tanti soldi e non ho sponsor. Penso che smetterò a fine stagione. Lo avrei fatto comunque – conclude Muscioni – ma dopo essermi giocato le mie carte a Le Mans. E a Le Mans, il pilota sammarinese ci sarebbe andato con un poker d’assi servito.
Riproduzione riservata ©