Cercare di vedere il lato positivo dopo otto goal a zero è un’impresa ardua. Ma siamo ormai abituati alla notevole differenza tecnica e fisica tra la nostra Nazionale e qualsiasi altra selezione europea. Se a questo aggiungiamo che i magiari visti all’opera contro San Marino hanno destato una grandissima impressione, il cerchio si chiude. E’ una squadra in piena rivoluzione generazionale, l’Ungheria, con tre elementi di spessore. L’esterno destro Dzsudzsak centrocampista del Psv Eindhoven che ha fatto soffrire Carlo Valentini come nemmeno Bastian Schweinsteiger, poi Gergely Rudolf, non ancora esploso a Genoa ma ha tantissima qualità. Adam Szalay centroavanti del Mainz autore di una doppietta da urlo. Primo goal con uno splendido colpo di testa ad anticapre Paolo Montagna e sfera girata, dove Simoncini, proprio non poteva arrivare. Il secondo è una perla da raccontare ai nipotini, goal alla Quagliarella, sul quale Aldo Simoncini è rimasto folgorato. Il solito calo fisico nella ripresa ha favorito la vendemmiata ungherese, che si è concretizzata nel finale concitato. Dopo l’assegnazione del rigore, l’arbitro ha espulso Della Valle, poi è tornato sulla sua decisione e il rosso è andato a Carlo Valentini. Entrambi salteranno la Moldova. Non è però tutto da buttare. Sullo 0-0 abbiamo sprecato una gran palla goal con Fabio Bollini che non avrebbe cambiato il risultato, ma se concretizzata avrebbe dato una spinta morale non indifferente.
Lorenzo Giardi
Lorenzo Giardi
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