La storia del calcio passa dallo stadio di Serravalle, fa l’occhiolino, seduce e abbandona i ragazzi di Mazza ad un palmo dall’impresa. Il Belgio vince 2-1, ma poteva tranquillamente finire pari e poi il gol di Selva sancisce l’obiettivo mondiale del biennio sammarinese: appunto quello di segnare una rete. Paga a caro prezzo la nazionale di Mazza l’unica sbavatura difensiva del primo tempo. La generosa rimonta di Simone Bacciocchi si conclude con un contatto che manda il capitano Simons dal dischetto. Gli ospiti passano. L’aria di goleada non c’è, anzi. Mazza intuisce gli imbarazzi nordici e ordina di provarci. Selva appena dietro Ciacci a lavorare palloni e prendere falli preziosi, Gasperoni un po’ più alto a limitare sul nascere le scorribande di Van Der Haege. Il pari arriva sul fil dell’intervallo. Giocatona di Valentini e grande movimento di Selva che si allarga per scrollarsi il sonnacchioso Vanbuyten. Sinistraccio scivolato e gol. Tutto da rivedere almeno una volta. Ripresa con il Belgio che si innervosisce e fa un po’ di confusione, e la diga di Mazza (che ha cambiato Ciacci con Bryan Gasperoni) tiene senza infarti. A parte una carambolissima nella quale la fortuna sta dalla parte giusta, prima della spazzata di Michele Marani. Gasperoni difende alla grandissima il suo palo e il sogno finisce quando Vanbuyten incorna di forza nonostante l’abbracciatona di Della Valle. Fino a qualche anno fa sarebbe partito il festone, ieri sera invece più di un volto era deluso. Un po’ tutti avevano l’aria di aver perso un’occasione. E anche questi sono segnali di un possibile discreto futuro.
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