Nielsen in volata chiude la Vuelta della rinascita di Quintana
E invece sulle alture spagnole Quintana ha tirato fuori classe e carattere, riuscendo finalmente a mettersi alle spalle il suo spauracchio Chris Froome. Dopo un avvio sulla difensiva, sui Pirenei il britannico aveva iniziato a soffiare sul collo al colombiano, conscio di avere a disposizione anche una crono finale, specialità nella quale ha vinto due bronzi olimpici. Poi è arrivata la 15ma tappa, la più corta coi suoi 118 km e mezzo, definita dalla Gazzetta dello Sport “la più pazza degli ultimi anni”. E lì, sul traguardo in cima ad Aramòn Formigal, Quintana ha dato la spallata definitiva a Froome, partendo subito dietro ai primi fuggitivi e ricacciando il rivale a oltre tre minuti. A quel punto al britannico non è bastata la vittoria nella crono per ricucire il gap, col colombiano che si è limitato a controllare. Così Quintana si è preso la Vuelta più cafetera di sempre, viste le quattro tappe comandate da Atapuma e il terzo posto di Chaves, che all'ultimo ha beffato un Contador battagliero ma poco supportato dalle gambe. Per l'Italia ci sono Fabio Felline che vince la classifica a punti – con maglia verde annessa - i successi di tappa di Conti e Brambilla e il 9° finale di Formolo.