Era la finale che tutti volevano, è stata la finale che nessuno scorderà. Due ore e un quarto di tennis spettacolo, giocato a livellI altissimi e sfiorando quasi la perfezione.
L'approccio di Roger è travolgente: suoi i primi nove punti dell'incontro e break immediato, confermato sul tre a zero. Nole non è mai morto e il quinto gioco è quello dell'aggancio: contro break e pareggio fluttuante, finchè proprio il serbo non mette l'ipoteca sul 5-4 e battuta prima di registrare il colpo di coda di Federer che allunga la sfida al tie-break. Il finale di set è espressione speculare dell'intreccio, con Roger a mettere la testa avanti e Djokovic a rimontare. Questa volta, però, senza subire la contro rimonta: finisce 8-6 il tie-break del primo.
Inerzia totalmente dalla parte di Nole. "Federer non ha abbastanza benzina per portarla a casa" - parere comune tra gli addetti ai lavori, ma chi accusa la maratona del primo set pare essere Djokovic. Scappa ancora Roger, rincorre con successo Nole. Un paio di occasione appannaggio dello svizzero per chiudere il set ed allungare la partita, ma nel momento decisivo il numero uno al mondo spolvera le righe ed estrae servizi che definire pesanti è eufemistico. Chiude in grande stile, con un passante stratosferico nel suo fondamentale migliore: rovescio lungo linea ad altezza caviglia che nemmeno re Roger può tirare su.
Djokovic, finalmente, trionfa nella City. La città più equa del tennis 2012, che ha distribuito successi tra i primi tre del mondo smazzando Wimbledon a Federer e Olimpiadi a Murray, quest'oggi è ai piedi di Djokovic.
Luca Pelliccioni
L'approccio di Roger è travolgente: suoi i primi nove punti dell'incontro e break immediato, confermato sul tre a zero. Nole non è mai morto e il quinto gioco è quello dell'aggancio: contro break e pareggio fluttuante, finchè proprio il serbo non mette l'ipoteca sul 5-4 e battuta prima di registrare il colpo di coda di Federer che allunga la sfida al tie-break. Il finale di set è espressione speculare dell'intreccio, con Roger a mettere la testa avanti e Djokovic a rimontare. Questa volta, però, senza subire la contro rimonta: finisce 8-6 il tie-break del primo.
Inerzia totalmente dalla parte di Nole. "Federer non ha abbastanza benzina per portarla a casa" - parere comune tra gli addetti ai lavori, ma chi accusa la maratona del primo set pare essere Djokovic. Scappa ancora Roger, rincorre con successo Nole. Un paio di occasione appannaggio dello svizzero per chiudere il set ed allungare la partita, ma nel momento decisivo il numero uno al mondo spolvera le righe ed estrae servizi che definire pesanti è eufemistico. Chiude in grande stile, con un passante stratosferico nel suo fondamentale migliore: rovescio lungo linea ad altezza caviglia che nemmeno re Roger può tirare su.
Djokovic, finalmente, trionfa nella City. La città più equa del tennis 2012, che ha distribuito successi tra i primi tre del mondo smazzando Wimbledon a Federer e Olimpiadi a Murray, quest'oggi è ai piedi di Djokovic.
Luca Pelliccioni
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