
È stata un'accensione a chilometro zero, quest'anno, per la Fiaccola del sapere, l'omologa della Fiaccola olimpica che si accende ogni volta in cui si disputano le Universiadi, girando il mondo fino a raggiungere il luogo dell'evento. L'edizione numero 32 di quelle invernali, infatti, si sta svolgendo proprio a Torino, città in cui i Giochi universitari furono lanciati, nel 1959, e in cui la torcia è conservata. È la dodicesima volta che il capoluogo piemontese ospita la manifestazione, tredicesima, se contiamo anche l'edizione di Sestriere, e quest'anno ha ricevuto oltre 2000 atleti-studenti da 54 Paesi.
Sei le località in cui si stanno svolgendo le competizioni, partite il 13 gennaio, per 11 sport coinvolti: curling, pattinaggio di figura, short track, hockey su ghiaccio, sci alpino, sci di fondo, sci orienteering, sci alpinismo, sci freestyle, snowboard e biathlon. Le gare sono riservate agli atleti che siano anche studenti universitari, ma nel tempo tanti fuoriclasse, pure campioni olimpici, hanno partecipato alle Universiadi e vinto medaglie.
Quella in corso è però un'edizione speciale, perché per la prima volta, in contemporanea a quelle dei normodotati, si stanno svolgendo anche competizioni per atleti con disabilità, in particolare di sci di fondo e sci alpino. E proprio dallo sci alpino è arrivato il primo oro per l'Italia, grazie a Martina Vozza, nel Super gigante femminile, categoria ipovedenti.
Attualmente, a dominare il medagliere con ampio distacco su tutte è la Francia, una leadership difficilmente intaccabile, ma ci sono ancora un po' di giorni per provarci. I Giochi termineranno giovedì 23 e per tutte le Nazioni e gli atleti in gara gli obiettivi restano gli stessi: il podio, la vittoria, la gloria.