Dubbi pochi, la novità vera è il plebiscito. Quattrocentoquarantasei voti, due più di Kakà che già l’anno scorso fece segnare un primato. Da un record all’altro, l’Italia ha rischiato la figuraccia. Due nella rosa dei trenta Luca Toni e Gigi Buffon. Per l’attaccantone del Bayern zero voti, per il convalescente portiere della Juventus cinque. Curiosamente a ricordarsi di Buffon è stato il giornalista milanese Marco Zunino che per una incrostata consuetudine continua a votare per conto di San Marino. Se Zunino dice Buffon lo fa anche San Marino. Comunque il punto è un altro. L’alleanza meneghino sammarinese ha salvato l’Italia dal minimo storico. Evviva gli accordi. Comunque Ronaldo, Messi, Torres. Questo è il podio. Ottavo Kakà, nono Ibrahimovic tanto per dare una spruzzata di serie A. Il terzo portoghese di tutti i tempi (Eusebio e Figo prima di lui), il quarto a vincere con la maglia dello United e riportare il prezioso trofeo a Manchester. Mancava da quando c’era riuscito un certo George Best. Splendido prima di innescare l’autodistruzione.
Il Pallone d’Oro è assegnato da un comitato di giornalisti riuniti dal 1956 dalla rivista francese France Football. Dall’anno scorso il jury è composto da 96 paesi. Uno per ogni affiliato alla Uefa, più uno per ogni Nazione qualificata almeno una volta alla finale mondiale.
Roberto Chiesa
Il Pallone d’Oro è assegnato da un comitato di giornalisti riuniti dal 1956 dalla rivista francese France Football. Dall’anno scorso il jury è composto da 96 paesi. Uno per ogni affiliato alla Uefa, più uno per ogni Nazione qualificata almeno una volta alla finale mondiale.
Roberto Chiesa
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