"E' importante esaminare l'orologio di Marco". Lo ha detto l'avvocato Antonio
De Rensis che questa mattina in compagnia della mamma di Marco Pantani, la signora Tonina, ha consegnato al procuratore Paolo Giovagnoli un nuovo tassello delle indagini difensive. C'è un fax dimenticato tra le carte investigative vecchie di dieci anni. È un fax partito alle 20.50 del 16 febbraio 2004, 48 ore dopo la scoperta del cadavere del corridore. Mittente il medico legale Giuseppe Fortuni, destinatario il magistrato Paolo Gengarelli. Il medico scrisse: "Al termine dell’esame autoptico sulla salma, la informo che il decesso può datare attorno alle ore 17 del 14 febbraio 2004". Su quell'ora c’è un aspetto inquietante. Quando la polizia scopre il cadavere, al polso di Pantani, c’è il Rolex Daytona. L’orologio è fermo e segna le 16.45. Un dettaglio che viene trascurato. Secondo i tecnici un modello così sofisticato, a carica automatica, si ferma solo quando resta immobile per almeno cinquanta ore o subisce un forte colpo. Alle 5 Pantani era certamente vivo, alle 17 era morto da cinque ore, secondo la perizia medica legale, oppure stava morendo secondo il primo rapporto inviato da Fortuni. E qui il giallo si infittisce, perché se Pantani è morto attorno alle 12 bisogna spiegare perché l’orologio si ferma alle 16.45, in pratica la stessa ora indicata nel primo rapporto di Fortuni.
m.a.
De Rensis che questa mattina in compagnia della mamma di Marco Pantani, la signora Tonina, ha consegnato al procuratore Paolo Giovagnoli un nuovo tassello delle indagini difensive. C'è un fax dimenticato tra le carte investigative vecchie di dieci anni. È un fax partito alle 20.50 del 16 febbraio 2004, 48 ore dopo la scoperta del cadavere del corridore. Mittente il medico legale Giuseppe Fortuni, destinatario il magistrato Paolo Gengarelli. Il medico scrisse: "Al termine dell’esame autoptico sulla salma, la informo che il decesso può datare attorno alle ore 17 del 14 febbraio 2004". Su quell'ora c’è un aspetto inquietante. Quando la polizia scopre il cadavere, al polso di Pantani, c’è il Rolex Daytona. L’orologio è fermo e segna le 16.45. Un dettaglio che viene trascurato. Secondo i tecnici un modello così sofisticato, a carica automatica, si ferma solo quando resta immobile per almeno cinquanta ore o subisce un forte colpo. Alle 5 Pantani era certamente vivo, alle 17 era morto da cinque ore, secondo la perizia medica legale, oppure stava morendo secondo il primo rapporto inviato da Fortuni. E qui il giallo si infittisce, perché se Pantani è morto attorno alle 12 bisogna spiegare perché l’orologio si ferma alle 16.45, in pratica la stessa ora indicata nel primo rapporto di Fortuni.
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