Da un parte la soddisfazione per come è cambiata la situazione processuale, dopo le ultime due udienze, dall’ altra il rammarico e i dubbi per come sono state condotte le indagini, del caso Pantani.
L’avvocato Danilo Mastrocinque, legale della famiglia Pantani che si è costituita parte civile, parla a ruota libera della vicenda legata alla morte del Pirata.
Nelle ultime udienze, il processo ha subito una svolta.
Ciro Veneruso – sostiene l’ avvocato - l’ imputato che avrebbe consegnato l’ ultima dose di cocaina a Marco Pantani, ha testimoniato che Fabio Carlino, che si era sempre ritenuto completamente estraneo ai fatti, sapeva dell’ incontro con il Pirata.
Un elemento ritenuto molto significativo dai legali della famiglia Pantani, sempre più convinti che dopo le ipotesi di questi anni, cominciano ad emergere certezze e verità.
Le perplessità – prosegue l’ avvocato Mastrocinque – riguardano i due mesi di indagini, da parte degli inquirenti.
Un periodo ritenuto troppo breve per approfondire un caso cosi delicato e soprattutto, non si spiega il perché - afferma sempre il legale della famiglia Pantani - non siano state prese le impronte digitali e non sia mai stato visionato il filmato, delle telecamere a circuito chiuso del residence, dove è stato trovato morto il Pirata.
Tanti dubbi, ai quali resta difficile dare una risposta alla famiglia Pantani, che invece avrebbe consegnato un esposto alla procura, denunciando l’ ipotesi di truffa nei confronti dell’ ex manager Manuela Ronchi, sulla gestione della fondazione Marco Pantani.
L’avvocato Danilo Mastrocinque, legale della famiglia Pantani che si è costituita parte civile, parla a ruota libera della vicenda legata alla morte del Pirata.
Nelle ultime udienze, il processo ha subito una svolta.
Ciro Veneruso – sostiene l’ avvocato - l’ imputato che avrebbe consegnato l’ ultima dose di cocaina a Marco Pantani, ha testimoniato che Fabio Carlino, che si era sempre ritenuto completamente estraneo ai fatti, sapeva dell’ incontro con il Pirata.
Un elemento ritenuto molto significativo dai legali della famiglia Pantani, sempre più convinti che dopo le ipotesi di questi anni, cominciano ad emergere certezze e verità.
Le perplessità – prosegue l’ avvocato Mastrocinque – riguardano i due mesi di indagini, da parte degli inquirenti.
Un periodo ritenuto troppo breve per approfondire un caso cosi delicato e soprattutto, non si spiega il perché - afferma sempre il legale della famiglia Pantani - non siano state prese le impronte digitali e non sia mai stato visionato il filmato, delle telecamere a circuito chiuso del residence, dove è stato trovato morto il Pirata.
Tanti dubbi, ai quali resta difficile dare una risposta alla famiglia Pantani, che invece avrebbe consegnato un esposto alla procura, denunciando l’ ipotesi di truffa nei confronti dell’ ex manager Manuela Ronchi, sulla gestione della fondazione Marco Pantani.
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