Quattro mesi di consultazioni per un verdetto sofferto, per il quale il CIO è stato più volte sollecitato. Niente atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi. Anche lo sport prende posizione nell'intricato contesto geopolitico. Con la porta di servizio che resta aperta. In realtà non ci saranno le bandiere e non ci saranno atleti che fanno parte di corpi militari. Ci potrà essere qualcuno in forma individuale, qualcuno che ha ottenuto i minimi e che quindi sarà ammesso previa la sottoscrizione di un protocollo di 6 punti. La forma individuale quindi esclude in partenza la partecipazione a tutti gli sport di squadra. Nessun dirigente, funzionario, potrà essere accreditato. Non è ammessa la presenza di personale extratecnico. Auspicando il ritorno all'universalità dell'Olimpiade, il CIO ha esaminato gli oltre 70 conflitti in corso nel mondo, con particolare attenzione al Medio Oriente, al Caucaso e al Corno d'Africa. Il Presidente Bach ha annunciato che i comitati olimpici delle regioni colpite da queste guerre stanno comunque seguendo i principi della Carta Olimpica. Non richiedono l’esclusione di atleti dei paesi ‘nemici’ e consentono ai loro atleti di gareggiare in competizioni sportive internazionali senza restrizioni. Per loro le porte dell'Olimpiade restano aperte.