Pellegrino e Brignone: campioni a confronto
“Sarà bellissimo perché gareggiare in Valle d'Aosta era un sogno e adesso si avvera. Ovviamente c'è tanta attesa su di me e quindi sarà da una parte uno stress; qui mi conoscono tutti e tutti si aspettano qualcosa di buono; spero di riuscire a trasformare lo stress in adrenalina che mi aiuti a raggiungere un buon risultato.
Più la pista è tecnica, maggiormente si adatta alle mie qualità; questo però non lo possiamo sapere a priori: io darò certamente il massimo. La discesa comunque la traccerà la FIS.
La preparazione per il Super Gigante sarà fondamentale perché in febbraio non ci sono discipline tecniche in calendario, per cui mi focalizzerò su Super Gigante e Supercombinata”.
Se la Brignone prepara le discese di casa tra stress fremito, Federico Pellegrino fa le carte alle insidiose gare scandinave.
“I nordici saranno molto competitivi perché avendole hanno prese per tutto dicembre e gennaio, vorranno certo vendicarsi. Oltretutto per me in casa loro è sempre difficile fare bene, si corre a quota mare in Norvegia e Svezia, con contingenti nazionali molto alti e conseguente maggior rischio sorpresa. Inoltre la tecnica, ma non soo, rende le cose molto difficili. Se deve vincere qualcuno diverso da me, mi auguro che non sia Fossli o Gros, piuttosto un outsider o qualcuno che finora non ha brillato, come Northug o Krogh che fino adesso non hanno raccolto abbastanza per impensierirmi. Per ora in Coppa del Mondo sono riuscito a vincere 7 gare, ma non è un numero che mi sconvolge più di tanto; spero di riuscire a vincere altre ancora, sarà importante riuscire ad arrivare in forma agli appuntamenti che mettono sul piatto delle medaglie”.
Nel servizio le interviste a Federico Pellegrino, leader di specialità sprint in Coppa del Mondo, e Federica Brignone, slalomista a podio a Flachau nei giorni scorsi.
LP