Piero Longhi si conferma, per la il terzo anno consecutivo , il miglior interprete del Rally di San Marino, affascinante quanto insidioso per le sue 10 prove speciali su sterrato. Messe a dura prova le 83 vetture in gara in un tracciato tutto fango e sassi. Richiesto un mix di velocità e prudenza dai piloti: un errore è stato fatale a molti di loro. Ha dunque pagato a caro prezzo la voglia di spingere sull’acceleratore, il campione italiano in carica, Paolo Andreucci. Alla terza prova speciale, in testa con un buon margine di vantaggio, esce, perde una ruota e abbandona. Via libera quindi a Longhi che alla terza “ps” sale al comando e non lo molla fino all’ultimo dei tratti cronometrati. E’ lotta vera per il secondo e terzo posto sul podio, incerto fino all’ultimo. I 3 a contenderselo sono Gamba, Basso e Travaglia ed è proprio quest’ultimo, alla decima speciale, il migliore, dietro a Longhi. Terzo Giandomenico Basso, il pilota ufficiale Fiat sulla nuova Abarth super 2000. La seconda delle vetture italiane in gara era guidata dal veterano Pucci grossi, solo 11esimo, ancora alla ricerca del giusto feeling dopo aver abbandonato le WRC. Degli 83 piloti al via solo 49 sono riusciti a concludere la gara. Molti gli abbandoni e fra questi non mancano i sammarinesi, alcuni dei quali in lizza per un posto nella top ten. Si tratta di Federico Martelli e Daniele Ceccoli, quest’ultimo in buona posizione al termine della prima tappa, primo del trofeo Mitsubishi, ma bloccato da nuovi inconvenienti nella seconda giornata. Fra i 49 superstiti, il migliore dei sammarinesi è Marcello Colombini, 23° assoluto, mentre in classe emerge Alex Raschi, primo fra le N3. Buona anche la prestazione di Marco fantini 3° fra le super 1600 e di Manuel Manzi 2° di A7.
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