Nel primo match fa tutto il Toro. Partita, ed errori e alla fine come spesso succede in questo strano e bellissimo sport esce il pari che è al contempo roba da mangiarsi il fegato e cara grazia. Il Sassuolo attende: la mette su palleggio e ritmo basso che poi sono il marchio di fabbrica. Minuto trenta: lancio di Magnanelli, Loria fa colpevolmente sfilare e Martinetti che è lì apposta fa secco Morello. Il gol è una botta, ma ci vuole un gran Pomini per riuscire subito a salvare la baracca su Salgado. Nella ripresa Loria mette la testa su una punzione di Genevier, ma timbra la traversa. E’ questione di poco, il sacrosanto pari arriva con il solito Bianchi perso nell’occasione da Rea. L’assalto a Fort Apache non produce il ribaltone. Uno a Uno e per sognare la A al Torino non resta che vincere a Sassuolo.
Chi invece vede la promozione molto vicina è il Brescia. Che in pochi giorni, smaltita la delusione per il secondo posto lasciato al Cesena, si compatta e impone al Tombolato la legge del più forte. Così il Cittadella si fa vedere per primo con una velenosa punizione di Bellazzini, poi però cerca più che altro di ripartire. Il Brescia invece è aggressivo, si prende qualche giallo di troppo ma non si accontenta. Possanzini non traduce una gran palla, e rinvia tutto al colpo di testa di Victor Hugo Mareco. Il paraguaiano spazza quell’odore di pareggio e porta il Brescia ad un passo dalla serie A.
Roberto Chiesa
Chi invece vede la promozione molto vicina è il Brescia. Che in pochi giorni, smaltita la delusione per il secondo posto lasciato al Cesena, si compatta e impone al Tombolato la legge del più forte. Così il Cittadella si fa vedere per primo con una velenosa punizione di Bellazzini, poi però cerca più che altro di ripartire. Il Brescia invece è aggressivo, si prende qualche giallo di troppo ma non si accontenta. Possanzini non traduce una gran palla, e rinvia tutto al colpo di testa di Victor Hugo Mareco. Il paraguaiano spazza quell’odore di pareggio e porta il Brescia ad un passo dalla serie A.
Roberto Chiesa
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