Valencia 2003. Manuel Poggiali ha appena vinto il secondo titolo mondiale della sua carriera. Ha dominato la classe 250: il suo è un cielo senza nuvole. Lo aspettano tutti in MotoGp, un approdo quasi naturale per chi ha vinto sia la 125 che la quarto di litro. Rimini 2006. Manuel Poggiali è un ragazzo di 23 anni che cerca lavoro. La Ktm scruta altri orizzonti, lui guarda dentro se stesso. C’è qualcosa che non va, a guidare non si disimpara. Come un cavallo, la moto sente l’anima di chi la manda. E se non c’è feeling, quasi fisicità di rapporto, è riluttante al colpo di gas. Che strano scrivere un coccodrillo sportivo per un pilota che ha bruciato le tappe, che strano scriverlo adesso che avrebbe l’età giusta e l’esperienza per esplodere. Ha fatto tutto quello che non si fa in una vita, Manuel. Ha portato un mondiale in casa Gilera 57 anni dopo Libero Liberati. E’ il secondo sammarinese a vincere una competizione mondiale dopo Massimo Bonini che con la Juve ha alzato l’Intercontinetale. E’ il terzo campione più giovane di sempre dietro Capirossi e, indovinate, Valentino. Ma ha vinto al debutto in 250 e nemmeno il dottor Rossi ha saputo fare tanto. Dopo il 2003 si è rotto il qualcosa: nono nel 2004 e una scelta coraggiosa. Ricominciare dalla 125 con quella Galera prima compagna di tanti trionfi. Decimo alla fine e nessun podio. Quasi quel Poggiali fosse omonimo del campione. Ma la Ktm crede in lui. Lo riporta in 250 e gli fornisce anche una moto discreta. Ma i risultati non arrivano e il contratto si interromperà domenica dopo l’ultima prova a Valencia. Come scrive Ruggeri, da lunedì il futuro è un’ipotesi. La possibilità di un ritiro, concreta. La prima reazione è quella di tutti i tifosi. Speriamo non sia vero. La seconda più ponderata è quella del rispetto. Per chi ha vinto tanto e piuttosto che sbiadire nel ricordo preferisce cambiare strada. Un ragazzo di 23 anni che scende dalla moto ha ancora tutto un mondo da conquistare. Ci mancheranno le sue risposte secche e pure i suoi silenzi. Ci mancheranno i suoi sorrisi tirati. In bocca al lupo al nuovo Manuel.
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