Da Mont Saint-Michel al tradizionale finale sugli Champs-Elysees, il Tour 2016 è fatto. E' un Giro dedicato agli scalatori, o meglio, più equilibrato nel tracciato rispetto agli ultimi 2 anni ma sempre tendenzialmente a disposizione di chi va forte in salita. Torna il Mont Ventoux e sarà la tappa regina: niente pavè e niente vento del nord per una versione più umana dalla vicenda. Si parte il 3 luglio dalla bassa Normandia poi Massiccio Centrale, Pirenei e Alpi: tutti contro Chris Froome. Nairo Quintana che probabilmente correrà solo per sè e non per Valverde. Alberto Contador all'ultima Gran Boucle della carriera e deciso a lasciare il segno prima di abbandonare l'attività agonistica e i francesi. Due carte in mano come Bardet e Pinot per interrompere un digiuno di successi che dura da oltre 30 anni. Più sfumata almeno al momento la posizione dei corridori azzurri, meno certa. Nibali, che nel 2014 ha riportato il Tour in Italia dovrà concentrarsi principalmente sul Giro. Questo almeno l'intendimente dei kazaki dell'Astana che punterà su Fabio Aru per la corsa francese. La splendida affermazione alla Vuelta del resto, fa del giovane sardo un leader naturale con i galloni di capitano conquistati sul campo.
r.c.
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