Il quinto anniversario della morte di Marco Pantani
La fine di un campione, amato come pochi, di cui ricordiamo con piacere le straordinarie imprese sportive. Costruite e conquistate sulle salite più dure, che esaltavano la classe del Pirata ed accendevano l’entusiasmo dei tifosi.
L’apice di una carriera strepitosa nel 1998, l’anno del doppio trionfo, prima al Giro d’Italia e poi al Tour de France. Successi preparati sulle strade di casa e su quella salita del Cippo, reso celebre dalla frase del Pirata, “il Carpegna mi basta”. Proprio su quella salita, oggi a lui dedicata, si rivive il mito Pantani. Sei chilometri con pendenze superiori al 20%, che hanno fatto la storia del ciclismo italiano. Molteplici le iniziative organizzate per la giornata di sabato nella sua Cesenatico. Due le messe di suffragio, alle 7.30 al Convento delle suore di Via Mazzini, su richiesta della famiglia, alle 17 alla chiesa di San Giocoso, su richiesta del club magico Pantani, dei tifosi e del gruppo sportivo Fausto Coppi.
Lo Spazio Pantani, il museo multimediale dedicato al campione scomparso, ha preparato per tutti i visitatori un calendario con la foto del campione romagnolo e rimarrà aperto fino alle 8 di sera.
Palmiro Faetanini