E nove. La premiata ditta Rimini calcio confeziona in Campania la nona sconfitta su undici trasferte. Se non è record negativo poco ci manca. In sostanza tutte le squadre del girone attendono i benefattori biancorossi per incassare i tre punti. Insomma quando il Rimini viaggia, il piatto piange. Così, dopo aver difeso per mesi i propri giocatori, anche mister Melotti si è rotto: “Fuori i senza attributi” ha detto. D’ora in poi gioca solo chi lotta e chi corre. Meglio tardi che mai, ammesso che tra i biancorossi ci siano queste personalità. Perchè i casi sono due: o il mister ha sperato - male - nell’orgoglio dei suoi giocatori oppure dovrà andare a pescare nelle giovanili. A questa situazione, già complicata di suo, la società ci aggiunge la ciliegina sulla torta. Da ieri infatti alla Rimini calcio vige il silenzio stampa. Provvedimento che di solito scatta nei periodi difficili ma, a memoria d’uomo, non ha mai portato benefici. Tra l’altro quest’anno stampa e tifosi hanno portato fin troppa pazienza. E allora perchè? La risposta a chi ha deciso il bocca cucita. A condire il tutto è arrivato il finale thrilling di giornata. Una bella testa di maiale davanti alla sede sociale, accompagnata da una minaccia scritta sui muri dello stadio. Episodio macabro da condannare decisamente.
Piero Arcide
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