Rimini, fine della corsa

Rimini, fine della corsa.
Rimini si è svegliata senza calcio. Un po’ come fosse senza mare o senza Piazza Malatesta perché il calcio negli ultimi anni ha dato visibilità, spinta, ha sicuramente dato più di quanto abbia ricevuto. Rimini si è svegliata senza calcio eppure tutto scorre come nulla fosse successo e forse tutto questo disinteresse sta alla base di una morte annunciata, quasi assistita. Il Consiglio di Amministrazione della Cocif ha deciso di non iscrivere la squadra al prossimo campionato di Prima Divisione dando seguito a quanto annunciato da tempo. Nel giorno dell’uscita di scena arrivano gli attacchi agli amministratori locali definitivi nel comunicato d’addio “deboli e litigiosi” e agli albergatori insensibili alla richieste d’aiuto. Amarezza esprime in una nota il Sindaco Ravaioli che promette di continuare a lavorare per dare un futuro al Rimini a partire dal titolo sportivo che chiederà di ricevere. Tutto appeso ad un filo, ma per pensare al futuro serve una società nuova, servono almeno 300.000 euro per provare a trovar posto in Serie D. Una vicenda triste della quale oggi si conosce solo l’inizio.

Roberto Chiesa

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