Ritardi e ricorsi non fermano il Gp di India

Ritardi e ricorsi non fermano il Gp di India.
Nessun dubbio. Tra due settimane il Gran Premio dell’India si correrà regolarmente. Questo nonostante i ritardi nel completamento di un autodromo nuovo di zecca e la bufera giudiziaria che ha investito gli organizzatori. La Corte Suprema ha notificato al gruppo che ha costruito il circuito il mancato versamento delle tasse sui beni di lusso, per non corrispondere la quale è spuntata un’esenzione concessa dal governo di Nuova Delhi. Ma il 30 ottobre si correrà? La risposta è si e con una settimana di anticipo rispetto al previsto gli organizzatori hanno aperto le porte dell’impianto ad addetti ai lavori e curiosi. La particolarità del nuovissimo Buddh International Circuit sta nell’intitolazione al Buddha appunto e nella preghiera che i piloti sono invitati a recitare prima di mettersi in macchina per propiziarsi un qualche tipo di protezione. E viste le polemiche il Buddha dovrà proprio fare del suo meglio. Gli agricoltori, ai quali sono state espropriate le terre per costruire il tracciato, hanno annunciato manifestazioni per tutto il weekend di gare.

Roberto Chiesa

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