Tre quarti per ritrovarsi più che per stendere un avversario già orizzontale ed uno, l’ultimo, per stabilire distanze che alla fine si misurano in +28. In sintesi non era Latina da battere o da abbattere, era Rimini che dove archiviare la fase down prenatalizia e ripartire verso gli obiettivi iniziali. Obiettivi sui quali però pesa, va ricordato, la telenovela societaria sempre ad un capello dall’essere chiusa e poi chiusa mai. Comunque due righe sulla partita. Latina è una mista di Under e Over con zero o uno alla voce giocatori, Rimini quando alza il ritmo saluta e se ne va. E allora l’onore delle armi alla disastrata Latina e via con il futuro. Perché l’impressione è che Sassari a parte, che praticamente le vince tutte e che non sembra si possa far recuperare otto punti. Di lì in giù tutto aperto, con qualche sorpresa (ad esempio Pistoia che le prende a Udine o Brindisi che fa una fatica boia con Pavia) e qualche conferma (benissimo Reggio Emilia). Domenica trasferta a Veroli. Altra squadra laziale, ma altro spessore.
r.c.
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