Rugby, oggi Italia-Irlanda all'Olimpico: quattro novità nel XV azzurro

“Una montagna da scalare per 80 minuti”: il CT dell'Italia Conor O'Shea sintetizza così la sfida contro la sua Irlanda, che ritrova per la prima volta da avversario dopo averne vestito la maglia per 35 volte - e per due Mondiali, nel '95 e nel '99 - da estremo. Non si tratta di una frase fatta, visto che – insieme alla disciplina e alle uscite dai 22 metri - col Galles è stata proprio la tenuta a tradire gli azzurri. Da 7-3 a 7-33 in 40', tipico di chi per competere a certi livelli deve dare il doppio e quindi finisce prima la benzina.

Il calendario però è gentile e offre un'altra chance casalinga all'Olimpico: ospite un'Irlanda ancora priva dell'apertura Sexton e forse del tallonatore e capitano Best, rallentato da problemi intestinali. Inconvenienti che non influiscono sulla personalità dei verdi, abili nell'imporre il loro gioco e nello sfruttare le disattenzioni difensive, soprattutto coi centri Henshaw e Ringrose.

Sarà fondamentale spezzarne il gioco col piede e coi placcaggi e in questo senso è una manna il recupero di Favaro, divenuto eroe dei social per i suoi takle delinquenziali. Il flanker dei Glasgow Warriors prenderà il posto di Steyn in una terza linea di altissimo livello con capitan Parisse e Mbanda, mentre l'altro rientrante Van Schalkwyk sostituirà Biagi in seconda, accanto a Fuser. Ghiraldini per Gega in mezzo ai piloni Cittadini e Lovotti ed Esposito per Bisegni all'ala con Venditti sono le altre due novità rispetto al Galles.

Confermata la mediana Gori-Canna, Padovani estremo e il duo di centri McLean-Benvenuti, per garantire qualità al piede e solidità difensiva. Ancora in panca Campagnaro: O'Shea lo vuole in campo nella ripresa, quando l'Irlanda sarà meno fresca e potrà sfruttare il suo “X Factor”.

RM

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