La Russia a Rio, Putin: "Ricorreremo a vie legali contro l'esclusione"
Criteri questi non applicati al mondo dell'atletica leggera russo, le cui convocazioni sono state in toto rigettate dalla IAAF, che non fa distinguo tra atleti puliti, corretti, virtuosi e chi ha imbrogliato per arrivare in alto. Una volta ancora, davanti a tutti i suoi compagni di nazionale e al fianco di Putin, è chi più di tutte in alto è arrivata, a levare una voce di protesta.
Si appella a Putin, la detentrice del record mondiale del salto con l'asta. Un appello che non cade nel vuoto: il premier russo annuncia la "volontà di passare per vie legali a difesa degli atleti vittime della campagna dei “doppi standard” che definisce deliberata e foriera di un'idea di responsabilità collettiva incompatibile con lo sport, la giustizia in generale o qualsiasi norma che stia alla base del diritto. Molti atleti – continua – sono stati vittime di accuse senza prove concrete a supporto: è un colpo al mondo intero dello sport e ai Giochi Olimpici – tuona Putin. La Russia metterà tutti i colpevoli davanti alle proprie responsabilità e andrà avanti nella battaglia in favore di uno sport senza doping, ma non possiamo essere d'accordo – chiosa – con la discriminata squalifica nei confronti di quei componenti della squadra di atletica leggera russa che hanno alle spalle un passato immacolato dal punto di vista del doping”.
Nel video l'intervento di Elena Isynbaeva.
LP