Dall’Arechi esce un Gallipoli carico a palla che conferma la vocazione di squadra da trasferta e spazza tutti gli ultimi dubbi esibendo un 22 che sa di graduatoria splendida. Nonostante il vantaggio realizzato da Soligo, la Salernitana si sgonfia, si smonta e finisce tra i fischi l’ennesima serataccia del suo campionato. Limiti tecnici e di carattere che nemmeno passare attraverso tre gestioni tecniche ha contribuito a risolvere. Il Gallipoli manovra e la Salernitana improvvisa, questo più o meno il fil rouge dell’anticipo. E così su punizione Pallante si trova solo e questo uruguaiano di 30 anni già ripudiato dal Grosseto si ritaglia un attimo di gloria e mostra qualche qualità oltre a quella già nota, cioè di costare pochissimo. Nel secondo tempo è lecito attendersi una Salernitana all’attacco, ma le mosse cervellotiche di Grassadonia peggiorano la sua squadra. Jadid a sinistra è un mistero che resta tale come la sostituzione del suo uomo più pericoloso, Caputo. E così l’errore di Machado spiana l’1-2 di Carmine. I fischi dell’Arechi spengono definitivamente ogni moto di ribellione ad un destino scritto. Si sblocca Di Gennaro per l’1-3 finale quando gran parte della gente ha preso posizione fuori dai cancelli e la Salernitana è praticamente in C1.
Roberto Chiesa
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