I pochi e infreddoliti spettatori che hanno assistito al derby di ieri all’Olimpico hanno avuto un pensiero unanime: quello attuale è il San Marino più povero degli ultimi dieci anni, una squadra qualitativamente dignitosa, con pochi giocatori in grado di cambiare l’inerzia dell’incontro. Petrone attualmente sta facendo le nozze con i fichi secchi: il San Marino dopo il sacrificio Cesca è una squadra normale, scontata, quasi noiosa. Se non gira Poletti sono guai, in panchina nessuno ha il cambio di passo. Dare al Cesare quel che è di Cesare diceva un vecchio adagio: per quello che si è visto ieri Giacomo Lepri sembrerebbe un buon rinforzo, l’unico nel derby, capace di inventare qualcosa. A questo punto la società è ad un bivio: traccheggiare fino a Maggio con questa squadra destinata ad un campionato anonimo, in un torneo pallido, oppure provare a fare qualcosa sul mercato che possa garantire un minimo di vivacità. Petrone è stato chiaro: il tecnico ha fatto intendere che non è l’arrivo di Jacopo Murano classe 90 a poter cambiare le cose, il San Marino ha bisogno di giocatori esperti in grado di alzare la caratura. Non occorrono cifre faraoniche per potersi garantire un certo tipo di giocatori, ma è chiaro che se la società non ha più liquidi, anche diecimila euro possono diventare un problema. Germano De Biagi ha sempre rispettato i suoi impegni e lo continuerà a fare, non accetterebbe mai di veder penalizzata la sua creatura per inadempienze. Se questo deve essere il rischio, Petrone continuerà ad allenare il San Marino con quello che ha, dopotutto, davanti, a parte Carpi e Carrarese non ci sono Real Madrid e Barcellona, ma Giacomese e Poggibonsi che non hanno molto di più di questo San Marino.
Lorenzo Giardi
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