Poletti come il mago Gabriel, la differenza è che Davide non è un’illusionista. Il centrocampista esterno sta attraversando il classico stato di grazia, ed è difficile che sbagli da quella posizione. Goal che pesa come un macigno sull’economia di tutto il campionato biancoazzurro, perché vincere una partita bloccata, intricata, ingarbugliata, porta un entusiasmo tale da far percepire, se c’è ne fosse bisogno, che il San Marino ridimensionato, ha comunque la struttura per provarci. Petrone in pochi mesi ha saputo modellare dando spessore ed equilibrio, ma non solo. La squadra rispecchia il carattere del suo condottiero. Il San Marino, aggiungiamo, non gioca un calcio da stropicciarsi gli occhi, anzi, spesso in molti frangenti qualcuno sbadiglia, dopo l’undicesimo lancione di Fogacci a cercare Alessandro Cesca, ma nel calcio le chiacchiere stanno a zero, contano i risultati e i Titani sono terzi da soli a quattro punti dalla vetta. Gli avversari escono dall’olimpico con una buona dose di felicitazioni per l’organizzazione, e la buona disinvoltura tattica, e i punti restano a San Marino. Per un allenatore non ci sono vittorie migliori, sono i punti dal sapore più buono. Gongola Petrone, rosica Bitetto. Terza vittoria consecutiva e sena subire reti, sei risultati utili consecutivi. La squadra è pronta adesso arriva il bello con l’arrivo degli scontri diretti.
Lorenzo Giardi
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