Tra Davide e Golia vince Davide. Succede spesso e in particolare nel calcio dove i valori vengono azzerati da episodi e motivazioni. Per 55 minuti in campo si sono viste due squadre di categorie diverse. Il Bellaria dopo aver subito il goal in apertura sembrava la classica vittima sacrificale, i Titani senza nemmeno dannarsi l’anima gestivano e costruivano a loro piacimento. Peccato venale? Non chiudere l’incontro. La leziosità e la mancata generosità hanno preso il sopravvento e la gara già ben indirizzata è rimasta aperta. Il Bellaria come fosse una squadra consumata e scaltra ne ha approfittato e con, un uno due su palla inattiva ha steso definitivamente la formazione di Petrone che per i restanti 25 minuti ha generato solo confusione, dimostrando ancora fragilità psicologica. Nel dopo partita, Petrone, Fogacci e anche Gasparello hanno parlato di errori dovuti all’inesperienza e la giovane età . Da un controllo è emerso che nei 18 il San Marino fa registrare una media del 1986, mentre il Bellaria ha una media addirittura inferiore: 1988. Negli undici la squadra di Campedelli aveva in campo tre 91 e un 90, il San Marino due 90 De Santis e Verachi. Non è dunque l’inesperienza a mancare al San Marino, ma la gara di ieri ha messo in luce un atteggiamento snob che non paga ed è risultato fatale. Se la lezione è servita come ha detto Petrone potrebbe essere stata anche salutare. Vedremo.
Lorenzo Giardi
Lorenzo Giardi
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