L’Europa del calcio elegge e omaggia Platini. La Repubblica applaude, ma la storia la porta oltre. Alle 16.30 con “Le Roi” presidente Uefa da meno di 5 ore l’Esecutivo ha deliberato la partecipazione di un club di San Marino alla prossima edizione della Champions League. Un sogno che il lavoro ha fatto realtà, un capolavoro di politica sportiva da ascrivere fondamentalmente a due fattori. La capacità di fare la cose seriamente, l’abilità di farlo sapere a chi conta. E così la piccola Repubblica sarà anche la Repubblica del Pallone. Chi vince il campionato si guadagna l’accesso al turno preliminare di Champions League. Il posto in Coppa Uefa sarà riservato alla formazione che si aggiudica la Coppa Titano, rilanciando in grande stile la più antica competizione del calcio targato Rsm. La rappresentatività in campo internazionale è dunque raddoppiata in linea con la politica di un consiglio federale che non ha mai smesso, per crescere, di guardare i più grandi. Ma il notizione ha quasi oscurato Platini. Che è invece il nuovo presidente della Uefa, eletto con 27 voti contro i 23 dell’altro candidato, il presidente uscente in carica dal 1990 Lennart Johansson. “Sono qui per salvare lo sport che amo, non abbiate paura di me”. Le prime parole dell’ex Le Roi, oggi monsieur Platini, fanno pensare ad un cambiamento, lo stesso che auspica chi, come la Federcalcio di San Marino, ha sostenuto la candidatura dell’ex centrocampista della Juventus. A suo agio come sul campo, solo con un vestito addosso e qualche taglia in più, Platini lancia la lotta al doping e alle scommesse illegali. Nel dubbio, la delegazione italiana, ha votato (pare) per Johansson. Tanto per sapere chi spera in un calcio diverso e chi si accontenta di quello che ha.
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