Quando i problemi sono di più e più radicati di una classifica anemica, quando il futuro è molto meno di un’ipotesi da cappuccio nero occorre partire da quel che c’è. Non è molto, ma deve bastare. Perché con la sirena dell’emergenza sempre accesa bastano due nomi di donna pronunciati senza spazio “Martinafranca” per mettere paura. Allora. Un San Marino conscio di limiti importanti deve almeno scrollarsi di dosso una paura pericolosa. Quella che fa rendere al 60-70% una squadra che avrebbe bisogno sempre di dare 130. Nicoletti lavora sull’aspetto psicologico, come un chirurgo chiamato ad estrarre da ognuno tutta la belvaggine che c’è. Quando c’è da palleggiare i problemi non si mascherano, ma quando c’è da far battaglia sì. Una partita da non perdere, un punto almeno da prendere in barba a tutto. Bel gioco, furto, gol di mano, rigore inesistente. E’ la domenica dell’almeno un pari a prescindere, per tenere il Martina a distanza e congelare la situazione. Ultimi dubbi per Nicoletti: Nossa o Ferraro laterale destro, mentre l’infortunio di Villa rilancia Ligori al fianco di Abate. Per lui passa il famoso ultimo tram, anche se i messaggi del tecnico in chiave mercato sono messaggi sotto i baffi, per modo di dire.
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