Un’altra occasione persa, l’ennesima, in quello che è già il campionato del rimpianto ma che non deve diventare qualcosa di peggio. Da un lato le giustificazioni, fuori quattro titolari su quattro in terza linea e dunque un senso di precarietà diffusa nonostante chi ha giocato abbia fatto ampiamente il suo dovere. Davanti sciupa troppo e in generale non vince mai, è questo il succo del discorso e di una classifica che dice penultimo posto e che forse a metà marzo comincia a dire la verità. Dovessero retrocedere le squadre più scarse, il San Marino non avrebbe problemi. Ma tenendo conto che per salvarsi occorre anche tradurre sul campo quel qualcosa in più, la situazione va assolutamente monitorata. La sosta potrà aiutare? Beh in realtà si saprà solo dopo quando si ripartirà da Prato al cospetto di una formazione lanciatissima verso i play off. Ecco allora che ripartire da quello che è, senza pensare a quello che poteva essere, è l’unica strada per girare un campionato acido che presenta un finale poco digeribile a chi non prende precauzioni. Va bene la tranquillità per gestire sempre senza isterie, purché la tranquillità non sia troppa. In un ambiente soft, tra galantuomini che ogni tanto nel calcio non è proprio quello che ci vuole.
Roberto Chiesa
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