Longobardi per Meloni è l’unica novità presentata da Tazzioli al suo debutto all’Olimpico in campionato. L’avversario è il Portogruaro di Alfio Pelliccioni premiato con una targa speciale.
L’incontro è già etichettato come uno scontro diretto promozione. La gara poi dimostrerà che al momento solo i veneti hanno le carte in regola per provarci, ma il campionato è lungo.
Partono bene con la nuova maglia i biancoazzurri, questa è l’unica cosa di Chiopis Gori in tutta la partita, Grassi non ha nel colpo di testa la sua arma migliore.
Dall’altra parte si mette in luce lo smanioso Giovanni Abate, conclusione alta.
Minuto 15: Longobardi al pari di Chiopis Gori, si vede solo in questa circostanza. Evangelisti sfrutta andando a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali, gol di pregevolissima fattura, sinistro a foglia morta si diceva ai tempi di Corso, e ci scusiamo per l’irriverente paragone.
Una squadra cinica e che sa quel che vuole dovrebbe gestire meglio il vantaggio, il San Marino non conosce questi trucchi, e si fa raggiungere dopo un solo quarto d’ora. La potenza di Giardina piega le mani ad Emiliano Dei, forse ingannato da una deviazione.
Il pareggio gonfia i veneti, e il Titano diventa piccolo, da questo momento comincia una sorta di Dei contro tutti.
Scozzarella per Levachovich che ci ricorda che siamo in C2, poi Abate da sotto misura, si gira bene ma trova l’ex Rimini ben appostato.
Dall’altra parte il fantasma di Carruezzo chiede il rigore, il signor Boracci non si lascia intimidire.
Sul finire di tempo ancora Giardina fa partire l’ennesima cannonata, Dei respinge con affanno sui piedi Scozzarella, palo pieno ma in posizione irregolare.
Ripresa: il tema non cambia, passano soltanto 180 secondi, Chiopis Gori abbraccia Levachovic in parte di campo insignificante, rigore regalato al Portogruaro. Dei comincia la sua personale scalata al 7 e mezzo in pagella, tuffandosi sulla destra.
Tazzioli è una furia, fuori le sagome di Chiopis Gori e Longobardi dentro Berardi e Corradi, qualcosa in più dal punto di vista del dinamismo il San Marino fa, ma sul piano della corsa e della condizione fisica, tra le due squadre c’è una differenza sostanziale: quelli di Domenicali arrivano sempre abbondantemente prima sul pallone.
Berardi con questa conclusione spezza il ritmo indiavolato degli avversari.
Poco dopo l’unica cosa da ricordare di Carruezzo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo salva sulla linea di porta a Dei battuto.
Trabocca il Portogruaro è il turno Mortelliti, Dei blocca: non era facile.
E’ un assalto senza soluzione di continuità, è il palo a dire di no ancora a Levachovich.
Minuto 33: Locatelli tutto solo, il San Marino imbarca acqua in tutti i settori, Dei deve fare gli straordinari. Il gol si respira ed arriva puntuale al nono dal termine, la differenza di velocità tra Taccola e Ikbewe è imbarazzante, il capitano già ammonito finisce anzitempo sotto la doccia. Giardina completa la sua giornata speciale
Di Maio prova a rubare il punto, il suo tentativo finisce di poco alto.
San Marino ridimensionato, gongola Alfio Pelliccioni, davvero una buona squadra il Portogruaro.
L’incontro è già etichettato come uno scontro diretto promozione. La gara poi dimostrerà che al momento solo i veneti hanno le carte in regola per provarci, ma il campionato è lungo.
Partono bene con la nuova maglia i biancoazzurri, questa è l’unica cosa di Chiopis Gori in tutta la partita, Grassi non ha nel colpo di testa la sua arma migliore.
Dall’altra parte si mette in luce lo smanioso Giovanni Abate, conclusione alta.
Minuto 15: Longobardi al pari di Chiopis Gori, si vede solo in questa circostanza. Evangelisti sfrutta andando a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali, gol di pregevolissima fattura, sinistro a foglia morta si diceva ai tempi di Corso, e ci scusiamo per l’irriverente paragone.
Una squadra cinica e che sa quel che vuole dovrebbe gestire meglio il vantaggio, il San Marino non conosce questi trucchi, e si fa raggiungere dopo un solo quarto d’ora. La potenza di Giardina piega le mani ad Emiliano Dei, forse ingannato da una deviazione.
Il pareggio gonfia i veneti, e il Titano diventa piccolo, da questo momento comincia una sorta di Dei contro tutti.
Scozzarella per Levachovich che ci ricorda che siamo in C2, poi Abate da sotto misura, si gira bene ma trova l’ex Rimini ben appostato.
Dall’altra parte il fantasma di Carruezzo chiede il rigore, il signor Boracci non si lascia intimidire.
Sul finire di tempo ancora Giardina fa partire l’ennesima cannonata, Dei respinge con affanno sui piedi Scozzarella, palo pieno ma in posizione irregolare.
Ripresa: il tema non cambia, passano soltanto 180 secondi, Chiopis Gori abbraccia Levachovic in parte di campo insignificante, rigore regalato al Portogruaro. Dei comincia la sua personale scalata al 7 e mezzo in pagella, tuffandosi sulla destra.
Tazzioli è una furia, fuori le sagome di Chiopis Gori e Longobardi dentro Berardi e Corradi, qualcosa in più dal punto di vista del dinamismo il San Marino fa, ma sul piano della corsa e della condizione fisica, tra le due squadre c’è una differenza sostanziale: quelli di Domenicali arrivano sempre abbondantemente prima sul pallone.
Berardi con questa conclusione spezza il ritmo indiavolato degli avversari.
Poco dopo l’unica cosa da ricordare di Carruezzo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo salva sulla linea di porta a Dei battuto.
Trabocca il Portogruaro è il turno Mortelliti, Dei blocca: non era facile.
E’ un assalto senza soluzione di continuità, è il palo a dire di no ancora a Levachovich.
Minuto 33: Locatelli tutto solo, il San Marino imbarca acqua in tutti i settori, Dei deve fare gli straordinari. Il gol si respira ed arriva puntuale al nono dal termine, la differenza di velocità tra Taccola e Ikbewe è imbarazzante, il capitano già ammonito finisce anzitempo sotto la doccia. Giardina completa la sua giornata speciale
Di Maio prova a rubare il punto, il suo tentativo finisce di poco alto.
San Marino ridimensionato, gongola Alfio Pelliccioni, davvero una buona squadra il Portogruaro.
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