Il tempo dei rimpianti è scaduto, l’incontro con la Pro Sesto va in un'unica direzione: o i 3 punti o si apre una crisi che potrebbe portare anche a stravolgimenti importanti. Il gruppo è consapevole della grande responsabilità. La salvezza dalla porta principale non può prescindere dal risultato pieno. In questa fase della stagione non serve a nessuno raccontare di un bel San Marino sfortunato, furia agonistica, concretezza e concentrazione sono le armi che occorrono ai biancoazzurri per rimanere nel calcio che conta. Società e tifosi attendono risposte, in primis, dal tecnico che domenica si è assunto le proprie responsabilità, poi dai nuovi: il solo Corradi per il momento non ha tradito. Ma è l’intera squadra che deve crescere e dimostrare di essere da categoria. Per un esterno al rientro, Michele Florindo, l’altro si accomoderà ancora una volta in tribuna, Giammario Specchia. Buglio non dovrebbe stravolgere: davanti a Colombo Narducci, esterno destro, Taccola e Di Maio centrali, Florindo a sinistra. Centrocampo che dovrebbe prevedere Procopio e Corradi sulle corsie esterne, Berardi e Gentilini nella zona nevralgica. Piovaccari, recuperato dal risentimento, e Giglio, tandem offensivo. Gli avversari non sono una squadra da x, l’ultimo pareggio ottenuto in trasferta risale al 15 Maggio 2005.
Riproduzione riservata ©