San Marino-Spagna (0-6): oltre 3500 spettatori.
La Spagna bussa sei volte, ma non serve. La Serbia batte la Bosnia ed è prima, mentre le “furie rosse” sono costrette allo spareggio. Con oltre 3.500 persone sugli spalti, il colpo d’occhio dell’Olimpico toglie il fiato, così come il siluro di Lopez, che punisce Gasperoni al rientro, nell’unica incertezza della sua partita. L’avvio è tremendo, spagnoli a testa bassa caricano come i tori nelle arene, sammarinesi impietriti nella testa e nelle gambe: quando Fernando Torres sfrutta il liscio di Bacciocchi sono passati appena 10 minuti e sullo stadio scende un’ariaccia da disfatta che mette i brividi. Federico Gasperoni cresce e tiene il punteggio entro margini ampiamente accettabili, ma di salire non c’è verso perché gli ospiti giocano un calcio di un altro pianeta e in due parole: quelli di Mazza non la prendono mai. Dopo un quarto d’ora l’arbitro Meyer chiude un occhio e mezzo su un brutto intervento ai danni di Torres, che poi si rifà alla mezz’ora, infilando la prima delle sue reti. Salda il debito anche il direttore di gara: il fallaccio di Reyes su Gasperoni è da rosso diretto, ma il tedesco assegna solo una ammonizione, con una interpretazione molto personale del regolamento. Nella ripresa Ramos serve il poker, schiacciando di testa sull’angolo lontano e poi ancora Federico Gasperoni a meritarsi la statuetta virtuale del migliore in campo: bravissimo il portiere su Lopez, addirittura fenomenale su Torres, costretto a rimandare di un po’ la gloria personale. Chiude senza andare a tabellino uno spento Raul. Masi per Montagna, Palazzi per Andreini, Federico Nanni per Manuel Marani i rimpasti di Mazza. Ma è la Spagna a far cinquina: Torres si procura il rigore e trasforma dal dischetto, lo stesso Torres esagera nel finale, al termine di un secondo tempo molto meno aggressivo ed ingiocabile del primo. Se ne riparla a settembre per gli Europei.
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